Rapporto Clusit, boom di attacchi cyber in Italia: 4 volte in più del resto del mondo

RAPPORTO CLUSIT, BOOM DI ATTACCHI IN ITALIA: 4 VOLTE PIU’ DEL RESTO DEL MONDO

Italia nel mirino degli hacker 4 volte di più degli altri paesi del mondo. I dati dell’ultimo rapporto Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, parlano chiaro: nel nostro paese c’è stata una impennata di attacchi cyber nei primi sei mesi del 2023 che registra un +40% rispetto allo stesso periodo del 2022, quasi quattro volte di più che nel resto del mondo, dove la crescita è stata solamente dell’11%.

Da gennaio a giugno le vittime italiane sono state il 9,6% del totale. A pesare anche il particolare contesto geopolitico, con gli ultimi conflitti in Ucraina e in Israele: in questo senso rileva anche il numero di attacchi di “hacktivism”, al 30% del totale mentre nel 2022 erano il 6,9%. A livello globale “oltre il 37% di attacchi nati dall’attivismo politico è avvenuto nei confronti di organizzazioni italiane”.
“Gli attacchi dimostrativi avvenuti ai danni di enti o aziende italiane – si legge nel rapporto – sono riconducibili alla situazione geopolitica con particolare riferimento al conflitto in Ucraina, nei quali gruppi di attivisti agiscono mediante campagne rivolte al nostro Paese, così come ad altre nazioni del blocco filo-ucraino”. Considerando il periodo che va dal 2018 al primo semestre 2023, nel mondo gli incidenti cyber sono aumentati del 61,5%, mentre in Italia la crescita ha raggiunto il 300%. In questo periodo ben 505 attacchi di particolare gravità hanno coinvolto aziende o istituzioni italiane; ben 132 – ovvero il 26% – si sono verificati nel primo semestre 2023.

Su scala planetaria, il rapporto ha preso in esame 1382 attacchi cyber nel primo semestre del 2023. La crescita di attacchi con finalità economiche, puro e semplice cybercrime per estorcere denaro, si mantiene comunque. Oltre il 35% degli attacchi è andato a buon fine mediante l’utilizzo di malware, che insieme al ransomware continua a rappresentare la principale tecnica di penetrazione utilizzata dai pirati informatici anche in Italia (31%), anche se in calo rispetto al dato del 2022 (53%). In aumento gli attacchi che sfruttano il phishing e l’ingegneria sociale, che in Italia incide in maniera maggiore rispetto al resto del mondo (14% contro l’8,6% globale).